Accademia Georgica Treia

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L'Accademia e la Città di Treia

Gli Archivi dell'Accademia Georgica

 

Elenco degli archivi custoditi:

§ Archivio Storico del Comune di Treia Fondo Diplomatico e Fondo Amministrativo/Giudiziario

  sec. XII – 1867

§ Archivio dell’Accademia Georgica di Treia – Atti, Carteggi e Dissertazioni

  1399 – 2005

§ Archivio della Congregazione di Carità di Treia

  1501 – 1945

§ Archivio dell’Ente Comunale di Assistenza di Treia (ECA)

  1937 – 1977

§ Archivio dell’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell'Infanzia di Treia (ONMI)

  1925 – 1975

§ Archivio delle Pie Case di Correzione e Lavoro di Treia

  1592 – 1810

§ Archivio della Congregazione dell’Oratorio dei Padri Filippini di Treia

  1611 – 1860

§ Archivio della Confraternita di S. Maria del Bell'Amore in S. Girolamo di Treia

  1941 – 1954

§ Archivio del Monastero di Santa Chiara di Treia

  1613 – 1871

§ Atti della Congregazione di S. Antonio Abate di Montecchio

  1622 – 1639

§ Archivio della Società Teatrale di Treia (Condominio Teatrale di Treia)

  1794 – 1989

§ Archivio della Famiglia Grimaldi di Treia (prima ricognizione)

  ….. –  ….

§ Banda Musicale di Treia (prima ricognizione)

  seconda metà sec. XIX – inizio sec. XX

§ Archivio e fondo musicale Montebello

  1934 – 1969

§ Eredità Comm. Raffaele Simboli (prima ricognizione)

  1922 – 1940

 

Archivio degli Accademici

L'archivio degli Accademici, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per le Marche con notifica del 3 gennaio 1996, testimonia la fervida attività culturale e scientifica nelle numerose memorie e studi lasciati dagli Accademici, ma oltre a questo è possibile trovare in esso una ricchissima documentazione che si intreccia con le vicende storiche dello Stato Pontificio e dell’Italia, in particolare nel periodo napoleonico; inoltre vengono conservati documenti relativi alle biografie di illustri treiesi, agli annali di storia treiese, agli atti relativi ai monasteri e alla Collegiata, al Vescovado di Treia dal XVI secolo al XIX e un gran numero di lettere scritte dagli Accademici a personaggi anche illustri sui più svariati argomenti. Il progetto di catalogazione si è terminato con il ricondizionamento del materiale documentario e la successiva informatizzazione dello stesso favorendone altresì la sua fruizione.

 

Fondo musicale “Oliviero Montebello"

Nel corso degli anni 2004 e 2005 è stato provveduto al riordino e alla catalogazione del fondo musicale “Oliviero Montebello”. Oliviero Montebello, nato a Giulianova (Teramo) il 28/02/1864, dopo diversi incarichi di maestro di banda assunti in varie città italiane, dal 1924 ebbe la nomina a maestro di banda nella città di Treia ed ivi rimase fino al 31 dicembre 1934, quando fu collocato a riposo. Per alcuni mesi nel 1925 tornò alla direzione della banda di Macerata. Morì a Giulianova il 29 aprile 1939. Durante l’intero arco della sua brillante carriera di musicista ha composto numerose e pregiate opere. Il suo archivio musicale è stato acquisito nel 1991 dal Comune di Treia per donazione della famiglia Montebello. Lo stesso è in custodia all’Accademia Georgica.

 

Archivio “Raffaele Simboli”

Raffaele Simboli, funzionario del Ministero delle Finanze, importante giornalista e pubblicista, nonché socio dell’Accademia treiese, ha donato a questa Istituzione la sua abitazione adiacente alla palazzina Valadier, sede dell’Accademia Georgica, alcune opere di Giacomo Balla, la sua biblioteca e il suo archivio personale, nonché un consistente archivio fotografico costituito da immagini con dedica e autografo di illustri personaggi della cultura degli anni ’20-’30 del novecento. Quest’ultima collezione nel corso nell’anno 2003 è stata oggetto di un progetto di digitalizzazione e ritocco fotografico, conclusosi con una mostra delle opere allestita nell’ottobre dell’anno 2006 presso la sede dell’Accademia. Nel 2010 il fondo iconografico è stato completamente censito attraverso il software Sebina e inserito nel catalogo online del polo bibliotecario maceratese e nazionale.

 

Archivio della Congregazione dell’Oratorio dei Padri Filippini

L'erezione della Congregazione dell'Oratorio a Treia avvenne su concessione del Vescovo di Camerino nel 1631, anche se sin dal 1626 S. Filippo figurava tra i compatroni della città. L’archivio della Congregazione dell’Oratorio dei Filippini comprende materiale che copre un arco cronologico dal sec. XVII alla metà del sec. XIX. Il fondo probabilmente era parte di un complesso più ampio che, a seguito delle soppressioni delle corporazioni religiose è passato al Comune insieme alla chiesa sede della Congregazione. Attualmente è conservato all’Accademia Georgica di Treia. La storia della Congregazione dei Filippini, è strettamente legata alle vicende storiche della città di Treia e il riordino del suo archivio rappresenta un importante fonte messa a disposizione degli studiosi per la ricerca storica e storico artistica. Il progetto si colloca nel quadro generale di valorizzazione del patrimonio documentario che l’Accademia Georgica sta portando avanti, con una serie di progetti tesi a favorire la più ampia fruizione e la valorizzazione del proprio patrimonio. L’intervento di riordino ha previsto le fasi di schedatura, riordino e inventariazione. La schedatura del materiale è stata effettuata con il programma Sesamo 4.1, adottato dalla Sovrintendenza archivistica per le Marche. Tutto il materiale è stato ricollocato, ricondizionato e si è proceduto all’apposizione delle nuove segnature archivistiche per il reperimento delle unità. Si è proceduto altresì alla redazione dell’inventario cartaceo e informatizzato, con tutte le informazioni sulle serie e le unità necessarie al loro reperimento, corredato da un introduzione di carattere metodologico archivistico e da un’introduzione storica.

 

Archivio del Monastero di Santa Chiara

Le Monache Clarisse (Ordo Sanctae Clarae, O.S.C.) costituiscono un ordine monastico claustrale le cui religiose si dedicano prevalentemente alla preghiera contemplativa. Dalla documentazione in possesso dell’Accademia non è possibile stabilire la data precisa in cui anche a Treia (all'epoca Montecchio) venne introdotta la regola di S. Chiara. Tuttavia è certa l'esistenza di un gruppo di monache clarisse all'interno del borgo già all'inizio del XVII, come attesta un registro di morte delle suore risalente all'anno 1613 (serie Monache, 2). L'Archivio del Monastero di S. Chiara di Treia, costituito da documentazione prodotta e acquisita dalle monache Clarisse nel periodo compreso fra gli inizi del XVII secolo e la seconda metà del XIX secolo, è conservato presso l'Accademia Georgica di Treia. La data più probabile di acquisizione dell’archivio è da far coincidere con la seconda metà del XIX secolo, quando, in occasione delle soppressioni di ordini religiosi avvenute nel periodo compreso fra gli anni '60 e '70, all'indomani dell'unità d'Italia, ne furono requisiti anche gli archivi. Occorre ricordare che l’archivio conservato presso l’Accademia non esaurisce senz’altro l’insieme della documentazione prodotta e acquisita dal Monastero nel corso dei suoi anni di attività. L'intervento di riordino dell'Archivio del Monastero di S. Chiara di Treia si è articolato in tre fasi operative: analisi della documentazione, riordino e schedatura. Connessa alla documentazione che è andata a costituire l’archivio del Monastero di santa Chiara, sono stati rinvenuti una serie di documenti relativi alla Confraternita di S. Maria del Bell'Amore in S. Girolamo. La documentazione conservata, relativa al periodo 1941-1954, è costituita essenzialmente da documenti contabili. Non è stato possibile individuare le modalità attraverso le quali le carte della Confraternita siano confluite nel fondo del Monastero di S. Chiara, con il quale non sembrano sussistere legami evidenti. Nella fase di riordino queste carte sono andate a costituire un fondo a sé stante: l’archivio della Confraternita di S. Maria del Bell'Amore in S. Girolamo.

 

Archivio della Società Teatrale di Treia – Carteggio “Fabiano Valenti”

Come avveniva in molte cittadine marchigiane, anche a Treia le prime rappresentazioni teatrali venivano allestite sin dal XVII secolo nei locali del palazzo comunale, con apparati provvisori e palchi in legno. Il "pubblico teatro" a Treia era originariamente collocato nella sala maggiore con palchetti lignei smontabili per la rappresentazione delle commedie. Gli spettacoli erano allora promossi spesso dalla locale Accademia dei Sollevati ed erano molto apprezzati specialmente dai ceti patrizi, ma tutti i cittadini ne pagavano le spese per la manutenzione e per le compagnie di giro. Quando la Sacra Congregazione del Buon Governo - probabilmente per motivi di sicurezza o di decoro - nel 1792 emanò il decreto di proibizione di tenere rappresentazioni sia nell'edificio del governo locale sia nell'ex granaio, la comunità, sospinta dalla classe nobiliare, si organizzò immediatamente per promuovere la raccolta dei fondi per la costruzione di un nuovo teatro stabile, in un nuovo edificio adibito esclusivamente allo scopo. L'atto costitutivo della "Congregazione teatrale" venne stipulato ufficialmente il 13 febbraio 1794 dal notaio Francesco Fedeli, eletto poi Segretario dell'associazione; l'atto obbligava i 31 nobili sodàli per otto anni a versare una soma di grano ciascuno per far fronte alle spese di realizzazione dei palchi, del palcoscenico, gli scenari, la decorazione della volta, ecc., il tutto da eseguirsi entro tre anni dall'elevazione delle strutture murarie. I palchetti sarebbero stati assegnati di proprietà alle rispettive famiglie. L'area prescelta per il nuovo teatro (nell'attuale Piazza D. Pacifico Arcangeli) - posta sulle mura orientali, presso l'antico ingresso della Porta Cassera, dove allora sorgeva la duecentesca Chiesa di San Martino. Nel 1881 venne costituita la nuova "Società Teatrale" dei cittadini possessori dei palchi nel teatro, che da allora prenderà il nome di Teatro Condominale. Il teatro treiese conserva ancora buona parte dei suoi apparati scenotecnici: graticcio praticabile, tamburi e carrucole, una "macchina del tuono" ed alcuni carrelli per la movimentazione delle quinte prospettiche, mentre purtroppo ben poche delle numerose scene dipinte rimandateci dai documenti sono sopravvissute al tempo. Nel dicembre 1961, con Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione, il teatro di Treia viene riconosciuto di particolare interesse artistico ai sensi della Legge n. 1089 del 1939, sancendo così ufficialmente il valore storico-documentario dell'architettura del teatro marchigiano. Il 30 dicembre 1989 il Condominio teatrale vendette il teatro al Comune di Treia. Al fine di significare l’evento della sistemazione dell’archivio del Teatro Condominale, oggi Comunale, avvenuta nel 2010 l’Accademia ha inteso realizzare una pubblicazione che narri la storia, le caratteristiche architettoniche e strutturali, le curiosità e le rappresentazioni dello stesso teatro.  

 

Archivio Storico del Comune di Treia

Un decreto emanato il 3 gennaio 1861 dal Commissario Regio delle Marche stabilì che tutti i libri e i documenti posseduti dalle Case Religiose di Treia dovevano essere donati al Municipio. In base poi ad una convenzione firmata il 1° febbraio 1870, il Comune affidò all’Accademia tutto il patrimonio librario e documentario che possedeva, in modo che venisse riordinato e custodito. La prima catalogazione venne fatta nel 1899 dal canonico Augusto Grassi-Coluzi che presentò, nella tornata accademica ordinaria del 28 marzo, una “Relazione storico-statistica della biblioteca e dell’archivio storico municipale”. Secondo le stime del Grassi-Coluzi la biblioteca contava 8.556 volumi, mentre l’Archivio Storico Comunale era composto da 1.196 pergamene e da 663 volumi manoscritti attinenti all’attività amministrativa e giudiziaria del Comune. Dal XII secolo in poi. Lo stesso fondo è stato oggetto di un primo moderno riordino effettuato nel 1980 a cura di Bandino Giacomo Zenobi.

La parte di archivio custodita in Accademia è stata in passato oggetto di un moderno riordino sommario effettuato nel 1980 da Bandino Giacomo Zenobi. Qualche anno fa l’Accademia Georgica, custode dell’Archivio diplomatico, ha incaricato due archivisti di Stato, le dott.sse Maria Grazia Pancaldi e Isabella Cervellini, di effettuare una ormai necessaria operazione di maquillage del fondo, dopo decenni di abbandono, per metterne in luce l’importanza quantitativa e qualitativa, perché fosse meglio conosciuto ed apprezzato ed anche per offrire agli studiosi un utile strumento di lavoro riguardante una interessante porzione di storia marchigiana. Tale lavoro, durato tre anni e completato nel 1995, è consistito innanzitutto in una preliminare operazione di verifica della reale consistenza dell’Archivio.

In questi ultimi anni l’Accademia, in collaborazione con il Comune di Treia, ha avviato in accordo con la Soprintendenza Archivistica delle Marche un ambizioso progetto di recupero, restauro e catalogazione dell’intero patrimonio archivistico del Comune di Treia dalle origini fino al 1970.

L’Archivio Storico del Comune di Treia è custodito:

- fino agli inizi del 1800, presso i locali dell’Accademia Georgica di Treia;

- fino al 1970, presso i locali posti nel seminterrato del Palazzo Comunale del Comune di Treia.

La parte di archivio conservata presso l’Accademia Georgica comprende:

-il  fondo diplomatico, comprendente le n. 1196 pergamene fino al secolo XIX;

- il fondo amministrativo-giudiziario fino al secolo XVIII, comprendente n. 852 volumi manoscritti.

Questa parte di archivio è conservata nella palazzina Valadier rispettivamente nella sala Grassi-Coluzi (o delle Pergamene) e nella sala Giuseppe Colucci.

Il fondo diplomatico-pergamenaceo dell’Archivio Comunale di Treia, conservato presso l’Accademia Georgica sin dalla fine del XIX secolo, ricco di 1196 pergamene con un percorso cronologico cha va dal 1161 al 1854, costituisce una fonte di inesauribile valore storico-documentario per la conoscenza delle radici e delle memorie locali, è stato oggetto nell’anno 2011 di ulteriore e definitiva sistemazione che ha visto la digitalizzazione di tutti i 1196 documenti con il sostanziale contributo della Regione Marche e del Comune di Treia.

 

Archivio della Congregazione di Carità, delle Diverse Opere Pie amministrate e dell’ Ente Comunale di Assistenza

L’archivio dell’Ente Comunale di Assistenza di Treia è un complesso comprendente il fondo proprio dell’ente e quello della precedente Congregazione di carità e delle diverse Opere pie amministrate. L’archivio della Congregazione di carità (sec. XV – sec. XX), con i diversi fondi confluiti, è conservato presso l’Accademia Georgica ed è stato recentemente oggetto di riordino e inventariazione, con la collaborazione della  Comunità Montana Alte Valli dell’Esino e del Potenza – Zona H. Questo archivio è conservato in apposite teche nei locali dell’Accademie Georgica. La parte riferita alle diverse Opere Pie Amministrate e al fondo dell’Ente Comunale di Assistenza  già conservata presso il palazzo comunale comprende complessivamente bb. 34, cartelle 2, regg. 4, scatola 1, per complessive 41 unità, oltre ad altro materiale di  carteggio, contabilità, inventari, contratti della Congregazione di Carità e una busta con "Statuti e regolamenti",  un registro delle prestazioni ambulatoriali erogate dall'Ospedale civile (1967-1977), carteggio relativo agli istituti amministrati e materiale su invalidi civili. L’Accademia ha già provveduto a prelevare questo Archivio dal deposito comunale per ospitarlo presso i locali dell’Accademia procedendo  alla schedatura informatizzata di tutte le unità archivistiche residue con il programma Sesamo adottato dalla Soprintendenza Archivistica; alla rilevazione della struttura del complesso nei suoi fondi e relative serie, tenendo conto della struttura già evidenziata nel riordino già effettuato; al riordino e spostamento delle unità archivistiche; al ricondizionamento ed etichettatura;  alla redazione dell’inventario sia in formato cartaceo che in versione informatizzata, ricomponendolo con il precedente già realizzato.

 

 

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